L’oblio nell’era digitale è un tema forse troppo sottovalutato, ai margini di chi lavora nel mondo del web, il cui scopo è quello di immagazzinare sempre più dati possibili, sempre più contatti, sempre più informazioni. Ma poi questa attività potrebbe ritorcersi contro.
Il punto di vista di Viktor Mayer-Schönberger è molto critico verso l’archiviazione di dati senza una logica sia per scopi privati, sia per quelli commerciali. Una visione che condanna il salvataggio di foto, email, dati sensibili, tutte informazioni che potrebbero essere riutilizzate anche a distanza di anni e che potrebbero alterare l’equilibrio socio-culturale degli individui.
La critica parte da due situazioni interessanti quelle di Stacy Snyder un’aspirante insegnante a cui non venne concesso il posto di lavoro per una foto che la ritraeva su Myspace con una birra e del medico Andrew Feldmar a cui non venne concesso di entrare in Canada a causa di una dichiarazione apparsa sul suo blog in cui confidava di aver assunto LSD negli anni ’70.
Dimenticare è divenuta l’eccezione, ricordare la regola, ecco perché l’autore concentra i suoi sforzi per progettare un modello di archiviazione che possa aiutare l’oblio digitale per evitare che casi come quelli citati possano ripetersi.
Un libro altamente consigliato, ne rimarrete coinvolti e sorpresi, scritto con un linguaggio semplice, comune che lascia i tecnicismi o la prosa alla McLuhan fuori dalle sue pagine.