Come procede la tua idea? Hai individuato i tuoi clienti e come raggiungerli? Hai capito da dove guadagni e quali sono i costi?
Sicuramente per rispondere a queste domande, e a tante altre, ti hanno consigliato di utilizzare il Business Model Canvas. IL BMC è uno strumento eccezionale creato da Alex Osterwalder e non a caso quasi tutti i facilitatori del mondo startup invitano gli aspiranti imprenditori ad adottarlo.
Ma siamo sicuri che sia lo strumento ideale per chiarire quale sia il modello di business di una startup? Facciamo prima un passo indietro e dopo ti spiego perché io preferisco il Lean Model Canvas al Business Model Canvas.
Eric Ries (non lo conosci? Guarda qua!) dice che le startup operano in condizioni di estrema incertezza e rischio.
Stop. Fermiamoci un attimo a riflettere: incertezza e rischio.
E su queste due parole chiave Ash Maurya ha ridefinito il Business Model Canvas. Il motivo è molto semplice: da questo strumento non emergono né l’incertezza, né il rischio, così cari alle startup.
Da queste considerazioni è nato il Lean Model Canvas (e qui Ash racconta meravigliosamente la storia).
Le differenze sono poche, ma sostanziali. Dei nove elementi costitutivi dell’originale Canvas, cinque sono stati rivisitati.
- Key Partners VS Problem: bisogna individuare i tre principali problemi che intendi risolvere. E’ difficile per la maggior parte delle startup trovare il partner giusto nelle prime fasi di vita.
- Key Activities VS Solution: individuati i problemi, quali sono le tre funzionalità chiave che li andranno a risolvere. Probabilmente sarà il tuo MVP.
- Key Resources VS Key Metrics: quali sono le metriche che validano il tuo modello di business.
- Customer Relationships VS Unfair Advantage: quale è il vantaggio competitivo, se ne hai uno, affinché i tuoi competitor non ti copino in tempo zero.
- Value Proposition VS Unique Value Proposition: l’unico motivo per cui un cliente dovrebbe scegliere la tua azienda a quelle già sul mercato.
Come si può chiaramente notare il Lean Model Canvas si concentra maggiormente sui problemi e sulle soluzioni che vogliamo risolvere, senza dare troppo peso ai clienti e ai partner. E giustamente possiamo dire. Una startup non conosce il suo mercato, come potrebbe avere già una relazioni con dei clienti che ancora non ha? Importante è anche il focus sulla UVP, Unique Value Proposition: less is more, fai una cosa, ma falla bene.
Ecco i motivi per cui il Lean Model Canvas è meglio del Business Model Canvas per le startup. Sono ottime motivazioni che dovrebbero spingerti a utilizzare questo strumento, soprattutto se sei ancora alla ricerca di un modello di business.
Non conoscevo il Lean Model Canvas, ottimo spunto e strumento.
L’aspetto piacevole è che nella mia esperienza parto sempre da quale problema si voglia risolvere e con quale soluzione innovativa e vantaggio innovativo, fino alla domanda pratica e diretta: come guadagni dalla tua soluzione.
L’evoluzione di questi strumenti è la dimostrazione che sempre di più contino praticità e concretezza piuttosto che teorie e filosofia.
Fare startup e azienda è fare business, è fare affari, prima lo si capisce, meglio è ?
Ciao Egidio, bello risentirti e sono felice che il post ti sia stato di aiuto. Sono d’accordissimo con te, finalmente con quest strumenti viene messo al centro di tutto un problema reale, nel senso che è qualcuno è disposto a pagare per risolverlo 😉