Essere o non essere una startup? Questo è il problema.

Essere o non essere una startup? Questo è il problema.

Tralasciando il discutibile riadattamento del celeberrimo quesito shakespeariano, uno degli aspetti più importanti per un imprenditore è parlare della sua startup come, appunto, una startup o un’azienda.

Che tu debba raccontare della tua startup a un investitore o che stia proponendo il tuo servizio a un cliente o a un partner, ci sono alcune considerazioni che dovresti prendere in esame prima di dire “la mia startup” o “la mia azienda“.

1. Rischio

La parola startup chiama la parola rischio. Come quando giocando a sette e mezzo sai che il cinque in mano chiama tre. Non tutti sono propensi al rischio, soprattutto se ti devono pagare. È quel rischio può vuol dire che l’azienda a cui si stanno rivolgendo potrebbe fallire da un giorno all’altro o cambiare modello di business.

2. Credibilità

Non esiste in Italia una definizione chiara di startup. Tutti hanno una startup anche se non hanno un approccio lean o non hanno un alto valore tecnologico innovativo. Fa niente, ma attenzione che startup viene usato anche per definire un progetto tra amici. Non tutti vorranno collaborare con te senza la garanzia di una costituzione, di una società con una forma giuridica che dia credibilità e garanzia.

3. Visione

Startup è avere una visione di sé, del mondo in cui opererà, ma questa visione a volte può non essere ancora visibile. Puoi essere un visionario a capo di una startup che sa che cambierà il mondo. Non oggi, ma che lavora per l’imminente futuro. Non tutti capiranno se hai già qualcosa in mano che possa essere un’opportunità.

4. Tu

Da qui in poi dipende da te, sei tu la tua startup. Sei tu che devi scegliere se porti come uno startupper o un imprenditore perché sebbene a volte la differenza è impercettibile, talvolta può essere un abisso. E ti potrai trovare un giorno a decidere se rinunciare a un’apparizione in un talent show perché non vuoi essere considerato un visionario, ma un imprenditore alla guida di un’azienda di successo.

 

Scritto da
Damiano Congedo
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