Meno teoria, più pratica: il rapporto PA e startup emerso a Sinnova14

Come detto in un post precedente, ho avuto il piacere di poter prendere parte in qualità di relatore a Sinnova14, ma in questo post vorrei raccontarvi i dubbi che ho avuto ascoltando la Pubblica Amministrazione invitata a illustrare il tema dell’innovazione visto dagli scranni del potere.

Durante il panel di apertura la mia mente proiettava un palco in stile Ciao Darwin con da una parte “I pragmatici”, dall’altra “I teorici”.

I pragmatici: Gianluca Dettori, Roberto Massa, Alice Soru, Riccardo Luna e Matteo Bartolomeo.

I teorici: Francesco Pigliaru e Barbara Argiolas.

Da una parte chi nelle sue argomentazioni portava esempi pratici su cosa avesse fatto in questi anni: Dettori con l’investimento di Sardex, Soru con il progetto OpenCampus e così via. Dall’altra gli esponenti della Pubblica Amministrazione che filosofeggiavano su teorie e letture, ma che all’atto pratico non avevano nessun contributo tangibile da raccontare.

Sono tre gli argomenti trattati da “I teorici” che mi hanno fatto riflettere e che se fossi stato davvero tra il pubblico della mia ipotetica puntata di Ciao Darwin mi avrebbero fatto votare la compagine avversaria.

Indice dei contenuti

I developers

Il Presidente Pigliaru ha sollevato dei dubbi sulla formazione universitaria delle facoltà che dovrebbero formare i developers, citandoli come il cuore delle start-up digitali. Io mi ritengo abbastanza privilegiato perché con la mia start-up sono stato un anno presso l’acceleratore LUISS EnLabs, abbiamo la sede operativa presso TheNet Value e sono sempre in contatto con tantissime start-up. La verità è che gli sviluppatori ci sono, ma che ci sono due grossi problemi:

  • sono attratti da stipendi in start-up estere che qua in Italia non possiamo permetterci (ricordate la tassazione?);
  • non tutti hanno lo spirito startupper e quindi preferiscono maggiore sicurezza e stabilità in aziende di consulenza.

Ecco, se non si sanno queste cose, non si ha chiara la situazione start-up in Italia.

Paul Graham

Sempre il Presidente Pigliaru ha citato un articolo di Paul Graham sull’ecosistema Silicon Valley. Anche in questo caso mi ritengo privilegiato in quanto ho avuto modo di visitare la Silicon Valley, anche se per poco, l’anno scorso ed entrare in contatto con quell’ecosistema. Ciò che più mi dà da pensare è: perché citare un articolo? Stiamo parlando di innovazione, di importare il modello Silicon Valley in Sardegna e ci limitiamo alle parole di un esterno (seppure stessimo parlando di Paul Graham)? Dal Presidente della Regione Sardegna mi sarei aspettato un punto di vista personale sulla questione in cui racconta cosa ha visto, cosa ha sentito, con chi ha parlato, cosa è importabile in Sardegna dopo aver visitato la Silicon Valley.

Banda larga

Per il terzo punto il gettone è dato all’Assessore Argiolas che, nell’illustrare i servizi offerti da Startup Cagliari, mette in risalto la banda larga. La domanda che mi sono fatto è: quanto è utile per una start-up la banda larga? Anche in questo caso le priorità sono rispettate (ricordate il work for equity)? Considerando che la gran parte di start-up, si tratta di start-up di servizi, la banda larga è proprio così indispensabile o forse è più importante per il consumer? Una start-up da parte delle amministrazioni comunali ha bisogno di altro: di spazi, di agevolazioni, di network, di promozione gratuita al suo target e così via. La banda larga può aspettare.

So di essere molto critico verso la Pubblica Amministrazione, ma sono convinto però di una cosa perché mi piace pensare positivo: le PA ci stanno provando a innovarsi, ma anche per loro e per tutta la burocrazia, sarà un processo lento e macchinoso e prima o poi arriveranno allo stadio di innovazione che ci aspettiamo. Anche il bando Smart&Start, per quanto sia anni luce lontano dal rispondere alle esigenze di una start-up ICT, denota un passo in avanti in questa direzione.

La speranza è che lo facciano in tempo, prima che quello stadio diventi obsoleto.

Scritto da
Damiano Congedo
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commento
  • Premetto che non ho partecipato a Sinnova, ma ritengo che
    teoria e pratica da sole non bastano, il teorico rimane avulso dalla realta’ pratica,
    il pratico fa le cose senza la consapevolezza di quello che fa, bisogna usarle entrambe.
    Saluti,

Damiano Congedo