Da circa un anno e mezzo sono entrato nel mondo startup, e una volta che sei dentro in un ecosistema da così tanto tempo, riesci a capire quali siano le dinamiche che muovono e che fanno evolvere un ecosistema.
Qualche giorno fa è apparso questo post sulla bacheca di Davide Tagliaerbe, un professionista che stimo tantissimo e che seguo sempre, in cui si lamentava che alcune start-up ottenessero più visibilità rispetto ad altri che a suo giudizio (soggettivo o oggettivo – non ho capito -) meriterebbero maggiori attenzioni.
E via di commenti tipicamente all’italiana in cui si dà il merito alle raccomandazioni, agli uffici PR (in una startup? siete sicuri che ci siano i soldi per averli?) e altre menate simili. Insomma, come nella migliore tradizione italiana, si è cercato di mettere in luce il marcio dietro il successo di un’altra persona.
Ciò che ho cercato di fare presente coi miei commenti nella discussione, facendo leva sulla mia modestissima esperienza maturata in questi mesi, è che c’è un elemento fondamentale che queste persone non conoscono: il pitch yourself. Ossia prima di saper vendere la propria idea, saper vendere se stessi.
Quello che non è chiaro è che quando una startup prende un finanziamento, gli investitori non puntano sull’idea (perché il 95% falliscono entro i 3/5 anni), ma sulle persone che la portano avanti. Ma noi italiani siamo convinti che le cose dovrebbero caderci dal cielo stando nel nostro loculo davanti al PC.
Sbagliato! Imparate a vendere voi stessi: andate agli eventi, conoscete altri startupper, fatevi dare feedback da investitori e soprattutto ricordate che la startup più bella su cui state investendo siete voi stessi.
Dalla mia parte io posso dire che da quando ho iniziato a mettermi in gioco di persona partecipando a eventi, competitions, chiedendo appuntamenti, le cose per la mia startup si sono incanalate su binari decisamente migliori rispetto a quando ci lavoravo solamente da casa. Questo perché le persone hanno iniziato a conoscere prima me, e dopo a interessarsi della idea che porto avanti con gli altri miei soci.
Infine quando vedo le altre startup prendere finanziamenti, sono contento per loro, e anche se posso avere dei dubbi legittimi sulla loro idea, so che è un avvenimento che può portare valore a tutto l’ecosistema startup e mi dà la convinzione che anche io sono sulla strada giusta.
Bell’articolo..dico che i soldi ed il futuro sta sul web e investire il proprio tempo a studiarne i processi risulta essere tempo prezioso..