L’influenza dello spoiling sulla televisione italiana

Introduzione

L’evoluzione convergente dei media tradizionali con i nuovi media ha interessato e mutato in modo consistente negli ultimi 30 anni anche la televisione. Dalle tv tematiche, all’on demand, passando per il CNN effect che ha modificato la percezione della presa diretta, la televisione si è adattata a piccoli passi a un pubblico sempre più segmentato caratterizzato da una varietà di interessi che il semplice palinsesto televisivo non avrebbe potuto soddisfare. Il pubblico, l’utente medio che fruisce del medium, diviene il fulcro di tutto il processo comunicativo. Non è soltanto lo spettatore della televisione che ha iniziato ad approcciarsi in modo diverso al medium, ma il cambiamento ha interessato anche l’utilizzo degli altri media. L’utente diventa un prosumer, il ruolo di passività nella ricezione di un contenuto viene integrato dalla possibilità a sua volta di creare dei contenuti che vengono condivisi con gli altri utenti. Un processo che vede la nascita di figure come il blogger, il citizen journalist, il convenience shopper e lo spoiler.

Ma quel processo bidirezionale che ha caratterizzato l’affermarsi del web 2.0, fatica a imporsi nei media tradizionali. Infatti i media tradizionali, nel nostro caso la televisione, pur integrando aspetti legati ai nuovi media e adattando la loro offerta commerciale al pubblico restano ancorati ai vecchi processi top-down soprattutto per quel che concerne l’organizzazione dei palinsesti. L’Italia deficita enormemente nell’adozione dei nuovi strumenti messi a disposizione delle nuove tecnologie, come per esempio tutti i metodi di marketing relazionale tra cui blog, social media etc. Fortunatamente negli ultimi anni ci sono stati interessanti esperimenti di cambiamento del paradigma decisionale all’interno di aziende italiane televisive: si tratta di Rai 4 e Mediaset. Entrambe hanno, sia pure in modo diverso, vagliato e accettato le proposte che sono arrivate loro non solo dai telespettatori fidelizzati, ma anche da quelli potenziali. Entrambi questi esperimenti hanno interessato la fascia di telespettatori affezionati ai cartoni animati, in particolare a quelli giapponesi. Prima di analizzare questi due casi è necessaria una breve introduzione sui cartoni animati giapponesi o anime.

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Scritto da
Damiano Congedo
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