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Il mio 2016 (in breve?)

E’ difficile sintetizzare un anno intero in poche righe di un post, ma quando arrivi a fine anno e devi tirare le somme dell’anno che si sta chiudendo senti la necessità di mettere nero su bianco i tuoi successi e i tuoi fallimenti.

Il mio 2015 si era chiuso con la liquidazione della startup APPEATIT di cui sono stato CEO e l’inizio dell’avventura con il venture incubator Clhub.

Questa esperienza è andata avanti per tutto il 2016 permettendomi di far crescere la mia esperienza nel mondo startup. Ho abbandonato le responsabilità di Amministratore Delegato, e mi sono vestito di quelle di consulente aziendale focalizzandomi soprattutto sulla comunicazione e sulle metodologie di lavoro lean.

Nel corso di questi mesi ho lavorato a stretto contatto con 7 startup, spaziando da un team all’altro, da un mercato all’altro, tutte con necessità diverse. Di alcune sono diventato socio, apportando quell’entusiasmo in più tipico di chi decide di sposare una visione.

E in effetti i risultati non sono mancati. Con Veranu, la mattonella che genera energia camminandoci sopra, siamo andati a Londra dove ho preso parte al Giubileo delle startup: il TechCrunch. Stiamo andando a chiudere una raccolta fondi per il 2017 con una valutazione da 1,5 milioni, abbiamo vinto premi e riconoscimenti (SEUA, Panorama, NextEnergy, etc.).

Risultati che non sono mancati nemmeno in Clhub. Tra le tante cose abbiamo organizzato due Startup Battle, investendo 65K su tre startup tra cash e servizi. Abbiamo chiuso l’anno con un portfolio di 8 startup, diventando in poco tempo una solita realtà dell’ecosistema, appoggiati anche da iStarter, Tim #Wcap e investitori privati americani.

Abbiamo lanciato anche il format Sardinia Goes Global per presentare la Sardegna come opportunità di investimento agli investitori esteri, e lo abbiamo fatto in grande stile all’Ambasciata Italiana a Londra.

In questi 12 mesi ho visto il team di comunicazione di Clhub, di cui sono il responsabile, crescere, seguire e apprendere le mie indicazioni. Un team di cinque professionisti che ha voglia di dire la sua, proprio come me.

Ho partecipato in qualità di speaker a due tavole rotonde: la prima, durante la prima edizione della Startup Battle, sul “Ruolo degli incubatori e acceleratori nella crescita di una startup“, e la seconda, all’interno del tour “Vivi internet al sicuro“, organizzata da Google in collaborazione con Altroconsumo, Polizia Postale e delle Comunicazioni e Accademia Italiana del Codice di Internet su “L’economia delle app e i suoi riflessi sociali“.

E’ stato anche un anno in cui ho dovuto però abbandonare un progetto portato avanti con grande passione assieme a un fantastico compagno di avventura. A volte succede, l’importante è fare tesoro delle esperienze per crescere e non innamorarsi delle cose, avendo sempre la lucidità di valutare le situazioni con obiettività.

Anche la mia collaborazione con l’Università di Cagliari ha vissuto delle nuove pagine: ho avuto il piacere, ma soprattutto l’onore di essere scelto come docente di SEO per il Master in Management dei prodotti e servizi della comunicazione. Un’esperienza incredibile, quasi non credevo di essere lì, in commissione, come supervisore dei progetti finali degli studenti. Chi c’era mi ha visto inizialmente sedermi tra gli studenti, non in commissione.

Ma il 2016 si è chiuso anche con l’ultimo esame di Semantic Web nel corso di Scienze della Comunicazione, materia per cui sono stato tutor didattico dal 2011. Dopo quasi 6 anni, non so quante migliaia di relazioni corrette (non dico quante email e feedback dati!), centinaia di ore tra lezioni e ricevimenti, oltre 500 studenti esaminati, un libro scritto, questa meravigliosa pagina della mia esperienza professionale si chiude.

Volevo ringraziare per questo chi ha creduto in me, quando ero appena un 25enne, pieno di sogni, una mina vagante (come venivo definito dal mio CEO di allora, vero Matteo?), con una voglia irrefrenabile di sperimentare e di condividere ciò che imparavo. In realtà lo sono ancora, ma con qualche anno in più e i primi capelli bianchi.

Grazie ai miei prof. Stefano Federici e Gianmaria Mancosu, alla prof.ssa Elisabetta Gola, alla dott.ssa Valentina Favrin e a tutto il corpo docente e allo staff di Scienze della Comunicazione. Ringrazio anche tutti gli studenti che hanno avuto la (s)fortuna di incontrarmi lungo il loro percorso universitario: non abbiatene se vi ho fatto girare le palle, spero che abbiate capito.

E infine mi sto togliendo uno sfizio personalmente che portavo con me da quando ancora ragazzino scrissi il mio primo racconto: ho deciso di seguire il corso di narrativaScrivere racconti a cura” della Scuola di scrittura creativa Omero. Forse non sarò il nuovo Carofiglio, ma ancora una volta mi permetterà di sperimentare, di andare oltre.

Voglio chiudere questo racconto con una frase di una canzone che mi ha accompagnato in questi mesi, qualcosa in cui credo fortemente.

There is a braveheart in each and one of you. I believe this is true.

Buon 2017 a tutti, che sia un anno di ricco di soddisfazioni.

Scritto da
Damiano Congedo
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Damiano Congedo