Il 21 luglio a Cagliari si è tenuta la seconda edizione del Workshop sulla Comunicazione organizzata dalla facoltà di Scienze della Comunicazione di Cagliari.
A questo evento ha preso parte il professor Maurizio Galluzzo della facoltà di Architettura di Venezia in un intervento chiamato Scenari Digitali.
In questo intervento il prof. Galluzzo ha illustrato il manifesto del L’Università che Vorrei, un’idea di riforma universitaria nata dalla collaborazione tra studenti e insegnanti.
Questo manifesto è basato sopratutto sui principi del Web 2.0 che ormai ha pervaso la Rete e ha modificato e alterato anche la didattica, per esempio con la nascita dell’e-learning.
Essendo un argomento a me caro poiché da una parte ho frequentato e collaborato proprio in un corso di laurea e-learning, dall’altra perché ho sperimentato con mano alla progettazione di materiali didattici SCORM, credo sia importante essere a conoscenza di questo manifesto.
Di seguito potete leggere gli undici punti che compongono il manifesto de L’Università che Vorrei.
- » Lo studente è al centro dell’università. Ogni progetto, ogni azione devono essere orientati al raggiungimento dell’obiettivo fondamentale: dare e ricevere conoscenza e costruire competenze.
- » Le lezioni devono essere stimolanti, interessanti, utili. I contenuti delle lezioni, i materiali, i testi devono essere aggiornati e costituire lo stato dell’arte della disciplina stessa.
- » L’università deve garantire l’accesso gratuito ed efficiente alla rete internet.
- » Le nuove tecnologie per l’apprendimento devono essere utilizzate in forma intensiva. Spetta al docente individuare le modalità migliori per l’insegnamento e la diffusione della conoscenza.
- » Il sapere non aumenta se non è condiviso. Devono essere utilizzati tutti gli strumenti a disposizione per favorirne la diffusione.
- » I materiali didattici e di studio devono essere gratuiti e diffusi attraverso strumenti liberi e gratuiti. I docenti metteranno a disposizione degli studenti slide, testi, video e podcast in modalità Creative Commons.
- » I software e gli ambienti utilizzati dovranno privilegiare i prodotti rilasciati in modalità Open source
- » Va privilegiato l’apprendimento cooperativo anche attraverso l’uso di strumenti social.
- » Le lezioni dovranno avvenire attraverso l’interazione continua degli studenti, direttamente durante la lezione e attraverso blog o altre forme di comunicazione digitale.
- » L’università non è un luogo chiuso ma deve aprirsi all’esterno, deve permettere la contaminazione tra diverse realtà, il legame con il territorio dovrà essere forte e così pure lo scambio con altre università e con altri ambienti: l’università orienta al mondo del lavoro.
- » I docenti devono predisporre degli strumenti per una valutazione continua, costante e anonima della qualità della didattica, rendere pubblici i risultati e mettere in atto azioni di miglioramento continuo.