Come finanziare una startup: 8 metodi per farlo

Come finanziare una startup: 8 metodi per farlo

Sicuramente uno dei compiti più difficili per gli imprenditori è quello di raccogliere soldi per avviare e sviluppare la propria startup.

Questa attività è generalmente portata avanti dai CEO che devono conoscere con precisione di quanti soldi ha bisogno la startup per raggiungere determinati obiettivi in uno specifico periodo di tempo. Bisogna anche considerare che fino a quando l’intero modello di business non sarà profittevole può essere necessario finanziare più volte la startup.

Proviamo a vedere assieme come finanziare una startup.

Le 4F

Non è altro che una sigla per definire i Founders, Friends, Family e Fools che in italiano non sarebbero altro che i fondatori, gli amici, i familiari e i folli.

Si tratta di soldi facili perché sono le persone vicine ai fondatori della startup che sostengono solitamente l’avviamento dell’impresa. Vengono definiti folli perché le possibilità che questi soldi vengano bruciati e la startup fallisca sono altissime.

Proprio perché sono soldi facili potrebbe essere difficile gestire le persone che te li hanno affidati, soprattutto se non sono abituate a investimenti ad alto rischio e se gli hai promesso guadagni milionari in poco tempo.

Business angel

Generalmente i business angel sono imprenditori o manager che lavorano o hanno lavorato nello stesso business della startup su cui stanno investendo e non portano solo capitali, ma anche esperienza per sviluppare il business (leggi anche chi sono i business angel e perché sono importanti per la tua startup).

Venture Capital

Sono dei fondi specializzati negli investimenti ad alto rischio. Esistono diversi tipi di VC a seconda dei tagli di investimento, del settore di interesse e così via.

L’obiettivo di un VC è quello di fare un’exit, ossia che una startup venga acquisita da un’azienda più grossa o che faccia una quotazione in borsa per poter avere un ritorno sull’investimento. Questo perché il fondo a sua volta è creato con i capitali di altri investitori che vogliono rientrare nei loro investimenti in un determinato lasso di tempo (leggi anche il libro Startup e Venture Capital).

Crowdfunding

Il termine significa “finanziamento della folla” e coinvolge le persone (per esempio le 4F) a cui viene richiesto di dare un contributo economico a sostegno di un progetto (non essere necessariamente una startup).

Esistono due tipi di crowdfunding:

  • reward base: con una donazione si ottiene una ricompensa, per esempio una maglietta, un ringraziamento sui canali aziendali oppure il prodotto in anteprima o uno sconto (leggi anche la mia guida per creare una campagna di crowdfunding reward base);
  • equity crowdfunding: in questo caso non si parla di donazione, ma di investimento perché si ottiene una quota societaria proporzionale al valore della società.

Finanziamenti pubblici

In Italia il MISE, il Ministero per lo Sviluppo Economico, è preposto alla concessione di interventi pubblici a sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali. Anche diverse regioni italiane stanno strutturando degli enti regionali per erogare finanziamenti, per esempio Sardegna Ricerche o Lazio Innova.

Questi strumenti sono pensati per non cedere equity societaria, ma funzionano a rimborso: ossia prima fai un piano di spese, poi spendi e dopo ti viene restituita una parte delle spese a seconda dell’intensità del finanziamento (leggi anche i motivi per cui i bandi pubblici per startup non sono (ancora) per startup).

Incubatori/Acceleratori

Non tutti gli incubatori o acceleratori finanziano le startup con capitali, alcuni di questi soggetti preferiscono apportare solo servizi di mentorship, spazi e networking.

Questo accade soprattutto per gli incubatori pubblici che non possono acquisire quote delle startup che seguono. Fortunatamente in Italia ci sono diversi incubatori e acceleratori che oltre al know how danno investimenti monetari (leggi anche le differenze tra incubatore e acceleratore).

Banche

Nelle primissime fasi di vita delle startup, specialmente dove non c’è fatturato, è raro che le banche concedano dei finanziamenti su un progetto ad alto rischio.

È sicuramente più facile ottenere una linea bancaria quando il business è più stabile. Tuttavia può accadere che le banche decidano di finanziare anche le startup in early stage. A tuo rischio e pericolo.

ICO

Si tratta di uno strumento finanziario piuttosto recente che nasce grazie alla blockchain e alle criptovalute. La logica è un po’ quella del crowdfunding, perché non si ottiene equity societaria, e delle IPO, le offerte pubbliche per la quotazione in borsa.

Con le ICO le startup creano una criptovaluta, più precisamente dei token, che vengono acquistati dagli investitori in cambio di valuta FIAT (euro, dollaro, etc.). Gli investitori possono comprare e vendere i token sui portali di scambio di criptovalute (exchange).

In questo modo possono decidere quando rientrare dell’investimento autonomamente evitando le lungaggini tipiche delle altre forme di investimento (leggi anche cosa sono le criptovalute e come funzionano).

Scritto da
Damiano Congedo
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