Rifugiarsi dietro il “non ci sono soldi” o “non hanno capito la mia idea” è uno degli alibi peggiori quando non si riesce a portare a termine con successo una ricerca di capitali.
Ci sono diversi modi per finanziare la propria startup e ognuno di questi ti porterà davanti a un investitore che prenderà la sua decisione, positiva o negativa, analizzando alcuni fattori.
Proviamo a vedere quali sole 9 cose che guardano gli investitori prima di investire in una startup.
Indice dei contenuti
Il team
Mettere assieme un team capace ed esperto è uno dei compiti più importanti in una startup perché è anche il fattore principale per chi deve investire soprattutto nelle prime fasi di vita dell’azienda. Più il team ha buone capacità manageriali, affiatamento ed esperienza nel settore di riferimento, minore è il rischio per gli investitori che decideranno di finanziare la startup.
Chi sei come imprenditore
Gli investitori investono soprattutto sulle persone e sugli imprenditori che gli trasmettono fiducia. In particolare si aspettano che tu prenda delle buone decisioni tenendo in considerazione e preservando i loro interessi. Inoltre si aspettano che tu come imprenditore sia in grado di concretizzare la visione che gli stai raccontando.
Il mercato
Un grande mercato significa potenziali grandi guadagni. E gli investitori lo tengono in considerazione. Quindi se la tua startup vuole aggredire un mercato da 10M o da 10B c’è una grossa differenza. Devi sempre ricordarti che l’obiettivo degli investitori è fare un grande multiplo come ritorno dell’investimento.
La presentazione
Anche la qualità della presentazione ha un peso nella decisione degli investitori. Generalmente gli investitori, che siano persone, incubatori o acceleratori, ricevono centinaia se non migliaia di presentazioni e assistono a decine di competition ogni anno. In pochi minuti, perché quelli bastano a un investitore, devi imparare a rispondere alle domande più importanti e questo ti fa capire quanto sia importante creare un pitch di successo.
Il settore e il valore
Come visto soprattutto nel caso dei business angel, gli investitori tengono molto in considerazione se possono apportare del valore in termini di know how e contatti alla startup. Questo fattore è direttamente collegato ai settori in cui un investitore decidere di crearsi un portfolio di partecipazioni.
Il timing
La tua startup deve cavalcare un trend in crescita, pensa per esempio alla mia startup APPEATIT che nel 2012 voleva sfruttare il boom del foodtech e l’aumento della pausa pranzo fuori dall’ufficio. Meglio ancora se riesci ad anticipare il trend per avere un vantaggio sui futuri competitor muovendoti per primo sul mercato. Ma devi star a non anticipare troppo i tempi o la tua startup farà la fine di Z.com
Le ricerche
Non c’è niente di più frustrante di un aspirante imprenditore che racconta della sua idea di business come qualcosa di “nuovo” quando invece sul mercato ci sono dozzine di startup che fanno la stessa cosa. Questo dimostra che non si sono nemmeno degnati di fare una ricerca su Google. Ciò non vuol dire che non puoi entrare in un mercato dove ci sono dei competitor, ma un investitore tiene in considerazione che tu abbia fatto le opportune ricerche, che conosca il tuo mercato, la concorrenza e che abbia un’innovazione (tecnologica, di mercato, etc.) rispetto alle altre startup.
Chi ha investito
Man mano che la startup va avanti nei round diventa importante per un investitore sapere chi sta guidando l’operazione. Non solo. Anche chi ha investito in precedenza è un fattore che i nuovi investitori tengono in considerazione.
Traction
L’evidenza empirica è sicuramente meglio di assunzioni e proiezioni, per questo gli investitori guardano all’attitudine del team di aver già fatto metriche. La traction non riguarda le vanity metrics, ma coinvolge la capacità nell’aver creato un metodo di crescita ripetibile delle KPI (indicatori di perfomance) che sostengono il business (per esempio le vendite).